giovedì 9 giugno 2011

Orrori quotidiani

(c) thomas ott


Nella mia esperienza di lettore di fumetti, c’è un idea piuttosto chiara che si è consolidata nel corso degli anni di letture: il fumetto horror per lo più fa schifo.

Ammetto di non essere un amante del genere in ogni sua forma. Quella che più apprezzo è forse quella letteraria, mentre il cinema o mi annoia terribilmente, o mi innervosisce al punto da non comprenderne la finalità. Questi i miei limiti personali. Li dichiaro, così sai il punto di partenza.
Sarebbe bello quindi stabilire cosa connota oggi il genere horror, ma soprattutto perché un autore di fumetti dovrebbe realizzare oggi un horror. Qualcosa di simile fu tentato da De:Code nella sua ultima incarnazione in pdf prima della sua compianta e prematura scomparsa, ma si limitò a parlare di zombie, e lo fece dal punto di vista più nerd possibile. Una leggerezza? O una necessità imposta dall’assenza reale di argomenti, se non quello di un vago approccio nostalgico?

Purtroppo sai quanto mi piace entrare in strade impervie e soprattutto quanto mi annoiano le definizioni. Anzi, alle definizioni mi piace avvicinarmi per difetto, per contrapposizione. Quindi, provo a pensare al genere horror in modo non convenzionale, obliquo. Da questo punto di vista, il primo autore che mi viene in mente è lo svizzero Thomas Ott (Black Velvet). Le sue storie sono governate da una logica del fato talmente precisa che mi provocano immediatamente un senso di oppressione, di soffocamento. Ott rivela l’ineluttabilità del male nell’esistenza umana. Non riesco a pensare a qualcosa di più spaventoso. Impotenza, mancanza di libertà, unico destino la disperazione e la morte.





Un secondo autore che percorre i territori dell’orrore in modo obliquo ma sempre più deciso, lucido e spaventoso, è Gilbert Hernandez che con i suoi fumetti/B movies mostra l’abbruttimento che ambizione, sesso e denaro generano necessariamente. Chance in Hell ne è l’esempio più limpido. Difficile non immedesimarsi nella ragazzina protagonista e vittima di una parabola di vita violenta e segnata.


(c) gilbert hernandez
In ambito più mainstream, continuo a pensare che il miglior fumetto horror realizzato negli ultimi anni non sia The Walking Dead ma Girls dei Luna Brothers (pubblicato in Italia da Free Books), dove su uno sfondo fantascientifico in stile Invasione degli Ultracorpi si sviluppa una vera e propria tragedia sociale, mossa dal principio universale della differenza di genere tra uomo e donna. Una metafora attuale e spaventosa, gestita con una lucidità sorprendente dalla coppia di autori, soprattutto nelle implicazioni sociologiche ed epidemiologiche che così tanto risuonano con i terrori della nostra quotidianità (violenze sessuali, aids, omofobia, misoginia, …). I Luna Bros. muovono i loro personaggi in uno scenario fittizio, in un microcosmo controllato ma non per questo irreale. Solo dannatamente sperimentale (leggi laboratorio sperimentale) e asfissiante.






Come vedi, da questa breve, brevissima lista, quello che mi interessa è l’orrore del quotidiano che prende strade impreviste. Che esplode da dietro le coscienze. Lo stesso effetto che mi fa immaginare una figlia che uccide il proprio padre, o il fidanzato la fidanzata, o una coppia i propri vicini rumorosi… insomma, quello che subiamo quotidianamente nella cronaca nera. Con la differenza che la cronaca nera spettacolarizzata da Vespa e insetti simili diviene perverso voyerismo, mentre quella raccontata da Ott, Hernandez e Luna Brothers è un pozzo nero che si apre sulle infinite possibilità della narrazione. E tutte con un approccio che è totalmente fumettistico.

Ed è qui che arrivo a Ratigher e al suo Trama. Ma ne parlo un’altra volta.
Harry

3 commenti:

  1. Sono d'accordo con la scelta di inserire in testa Thomas Ott. Credo sia il capostipite del genere horror (se il suo è davvero solo/anche horror). Vicino alle sue inquietudini, probabilmente, anche alcune cose di Charles Burns.

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  2. Harry, dimentichi l'apice del fumetto horror, il meraviglioso Swamp Thing di Alan Moore. Solo quello basterebbe a giustificarne l'esistenza.

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  3. hytok: certo! ho volutamente parlato di opere pubblicate solo di recente. moore è senza dubbio un autore in grado di dare un vero senso all'horror a fumetti. anche se credo che il fumetto horror più bello che ha scritto sia from hell. è molto altro. ma soprattutto un horror.
    d'altra parte, esclusi gli ec comics, e limitandoci ai primi anni '80, anche alcune storie di sandman sono horror perfetti (ricordi la storia della ragazza che usava la sabbia del sogno?) oppure certe storie di hellblazer. the horroris di delano è splendida. così come qualche ciclo di ennis.

    luigi: ecco, burns è senza dubbio un autore che poteva entrare in questa brevissima lista. ma non volevo essere esaustivo. solo esemplificativo. di burns sarebbe bello tornare a parlare.

    h.

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