sabato 9 ottobre 2010

La Biblioteca di Babele (parte 1)



Inizia oggi un profondo, sentito, emozionante e chiaro dialogo tra Harry Naybors e l'editore/l'autore di fumetti, che ha il fine ultimo di ottenere copie gratuite dei vostri fumetti, mascherando questa insensata azione di accattonaggio con motivazioni inconsistenti e pretestuose.


1. Harry non esiste

Mi rivolgo a te, editore di professione, signor ufficio stampa, autore di fumetti, addetto a qualche lavoro..
Harry Naybors non è un cazzo di nessuno. Solo un fantasma culturale che rimastica fumetti e ne ottiene suggestioni. Uno che pretende di usare il proprio tempo senza se e senza ma, per rimontare idee e raccontare esperienze. L’esperienza di lettura è quella che conta. È il centro dalla quale prende vita Harrydice… Se non l’hai capito, non è un vezzo. Non è un’inseguimento al successo né l’auto-affermazione del mio ego. Neppure ricordo che nome ha il mio vero Sè.
Io scrivo di fumetti perché mi aiuta a capire, a rispondere a qualche perché, a trovare nuovi motivi di comprensione per l’invisibilità immotivata del fumetto tutto, sul piano culturale, sociale e dell’immaginario.
L’esperienza di lettura ha suoni e colori, che mi emozionano e che alimentano la mia gioia di vivere. Quando rifletto su alcune dinamiche editoriali, sulle inefficienze, sul silenzio che domina buona parte di quello che si muove intorno al fumetto, lo faccio perché mi rammarico di questo circolo vizioso, che gioca sull’idea di crisi permanente per giustificare il galleggiamento. Quando racconto di un fumetto che ho amato, lo faccio perché desidero condividere quella gioia, perché vorrei che molte altre persone godessero di quella stessa esperienza. Quando mi soffermo sui difetti di altri fumetti, ci perdo del tempo perché aiuta a definire un mio canone di riferimento, e a raccontare quali sforzi inutili, quali sprechi di intelligenza, soldi e tempo si fanno ogni volta.
Non sono modesto, non sono immodesto. Perché Harry Naybors non è un cazzo di nessuno. Solo un fantasma culturale.

(fine prima parte. continua...)

Harry

7 commenti:

  1. non so quanto puoi non esistere se hai un blog, al di là della carne e del nome.
    Se poi hai autorevolezza tale da orientare i consumi in un mercato, non solo esisti ma Esisiti (ontologia del marketing)

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  2. Non credo di avere capito bene a chi si rivolge veramente Harry, e neanche, a pensarci bene, chi sia proprio Harry. La definizione "fantasma culturale" non mi convince proprio, ma forse acquisterà un senso più tardi, quando il dialogo entrerà nel vivo. La cosa che posso dire è che già all'inizio la partenza è al fulmicotone: Harry non usa mezzi termini e va dritto al cuore della questione. Perché (non)esisto e perché faccio quello che faccio. E' interessante lo spunto dichiaratamente polemico: con chi ce l'ha Harry? e perché? non vedo l'ora di saperne di più...

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  3. Harry, ma sai quante volte ho pensato: "mò gli chiedo se vuole recensire un libro da pdf", come ho già fatto con altri.

    Ma.. non c'è neanche un tuo indirizzo mail qua sul blog! Come dovrei fare?

    baci,
    c.

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  4. @ claudio: dai, adesso è troppo facile, non ci credo!! :)
    aspetta le quattro puntate. poi valuta se e cosa mandarmi!

    h.

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  5. è proprio vero!
    Non sai che libri ti sei perso ;-)
    Attendo le quattro puntate!
    baci,
    c.

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  6. tieni presente, in ogni caso, che non amo leggere cose in pdf. il pc lo uso il meno possibile nel mio tempo libero, e trovo ancora snervante scrollare le pagine nelle dimensioni sbagliate sul monitor.
    ahimè!
    (certo, questo risolverebbe in parte i problemi di cui parlo nella puntata numero tre)

    h.

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La versione a fumetti di Harry è (c) di Daniel Clowes.