illustrazione di max guadagni
Per essere chiaro, penso che solo gli sciocchi non sono cospirazionisti, al giorno d’oggi.
Ma non pensare a tutte quelle stupidate new age che puoi trovare in internet. Per capire davvero il concetto di cospirazione, di doppia morale, governo ombra e così via, ti basta partire dalla lettura di Shock Economy di Naomi Klein. E se ti interessa un occhio nuovo e originale sulla nostra cultura, qualcosa che non centra direttamente con la controcultura, ma che vive di pensiero originale, leggi Il resto è rumore di Alex Ross, ovvero come comprendere la storia attraverso la musica (colta?!). Sono due lavori monumentali e illuminati. E con questo, potrei chiudere i consigli per gli acquisti di questa grigia domenica primaverile.
Ma nella vita accadono cose divertenti.
Ho due figli. Entrando in un negozio biologico (carissimo, è l’ultima volta che ci metto piede) il proprietario vede il bimbo più piccolo è dice, che bello, che luce, è un bimbo cristallo. Penso, che diavolo sta dicendo?! Osserva il grande e dice, lui è un bambino indaco. E la coppia è fatta. Abbiamo generato i salvatori del mondo, penso. Perché poi mi documento e leggo qualcosa in internet. Eccoci.
Penso che la filosofia new age sia una schifezza. Derivativa, inconsistente, superficiale. Il pensiero positivo è una forma di autosuggestione inconcludente e priva di veri risultati. È la trasformazione commerciale e popolare del buddhismo zen e della culla orientale della civiltà. In poche parole, il pensiero positivo non è altro che l’ennesima sovrastruttura a una mente, la nostra, già confusa e condizionata. L’ascolto profondo e l’osservazione consapevole e silenziosa del buddhismo sono il contrario di una sovrastruttura. Sono un lavoro graduale e costante di pulizia da condizionamenti e attaccamenti. Ma non voglio andare troppo lontano. Che poi ci sono gli alieni, la telepatia, e così via.
Scoprire di avere due figli che appartengono alla nuova evoluzione del genere umano non mi ha sconvolto. So già del loro essere speciali. Sono i miei figli, ogni scarafone…!
Le condensazioni mi portano però all’ultimo fumetto che ho letto. Divago, ma arrivo sempre lì.
Ho imparato a comprare molti meno fumetti, negli ultimi anni, lo sai. Ma conservo il piacere, ogni tanto, di comprare a scatola chiusa alcuni prodotti semplicemente perché ne ho voglia. Ma non so spiegarti perché in queste scelte sia finito The Secret 1 della Star Comics. È una nuova miniserie ed è scritta da Giuseppe Di Bernardo. E non è un segreto, non ho mai apprezzato questo sceneggiatore. La sorpresa è che questo fumetto mi è piaciuto. Il cerchio (nel grano?!) di queste divagazioni si chiude quindi sulla tematica di The Secret, che, come avrai già immaginato, è un fumetto popolare, di genere, che pesca a piene mani dalla cultura cospirazionista new age. Eppure, miracolosamente, Di Bernardo mette le mani e la testa nel materiale giusto, popolarizzando (brutto termine) in chiave fiction un mix di elementi culturali e politici importanti, riuscendo a imbastire una storia con il giusto ritmo e le giuste intenzioni. Insomma, per una volta, l’ambizione popolare che pesca nell’attualità (di cui è figlia anche la per me insopportabile Insonne), Di Bernardo la calibra con intelligenza, evitando l’eccesso didascalico e soprattutto il sentimentalismo controculturale che lo ha spesso soffocato.
The Secret è, insomma, a giudicare dal primo numero, quello che potrebbe essere oggi un fumetto pienamente popolare, per vocazione e risultati, perché si muove nelle idee (feconde? O semplicemente diffuse?) di una cultura superficiale e stratificata, per certi versi sciocca e usa e getta, ponendo le basi per stimolare un approfondimento, un recupero dei semi originari che tale cultura e tale fiction hanno utilizzato. Ma soprattutto, questo fumetto, pur nelle sue numerose imperfezioni produttive tipiche del seriale italiano Star Comics (la copertina di Lupacchino è sbagliata da tutti i punti vista, i disegni di Da Sacco e compagnia sono altalenanti, il respiro della storia è costretto dal formato bonellide, ecc.) è stato una lettura divertente.
E a proposito di semi, chiudo con un terzo consiglio letterario, ovvero l'ottimo Il Cigno Nero di Nassim N. Taleb. Tutto fluisce in modo circolare. Anche le profezie.
Harry
...Forse, vista la tua recensione, il pensiero positivo funziona almeno un po'.
RispondiEliminaGrazie davvero.
ah! è vero. o forse è merito di una sceneggiatura che funziona!
RispondiEliminah.