domenica 27 marzo 2011

The Secret - allora è una cospirazione!

illustrazione di max guadagni

Per essere chiaro, penso che solo gli sciocchi non sono cospirazionisti, al giorno d’oggi.
Ma non pensare a tutte quelle stupidate new age che puoi trovare in internet. Per capire davvero il concetto di cospirazione, di doppia morale, governo ombra e così via, ti basta partire dalla lettura di Shock Economy di Naomi Klein. E se ti interessa un occhio nuovo e originale sulla nostra cultura, qualcosa che non centra direttamente con la controcultura, ma che vive di pensiero originale, leggi Il resto è rumore di Alex Ross, ovvero come comprendere la storia attraverso la musica (colta?!). Sono due lavori monumentali e illuminati. E con questo, potrei chiudere i consigli per gli acquisti di questa grigia domenica primaverile.
Ma nella vita accadono cose divertenti.

Ho due figli. Entrando in un negozio biologico (carissimo, è l’ultima volta che ci metto piede) il proprietario vede il bimbo più piccolo è dice, che bello, che luce, è un bimbo cristallo. Penso, che diavolo sta dicendo?! Osserva il grande e dice, lui è un bambino indaco. E la coppia è fatta. Abbiamo generato i salvatori del mondo, penso. Perché poi mi documento e leggo qualcosa in internet. Eccoci.
Penso che la filosofia new age sia una schifezza. Derivativa, inconsistente, superficiale. Il pensiero positivo è una forma di autosuggestione inconcludente e priva di veri risultati. È la trasformazione commerciale e popolare del buddhismo zen e della culla orientale della civiltà. In poche parole, il pensiero positivo non è altro che l’ennesima sovrastruttura a una mente, la nostra, già confusa e condizionata. L’ascolto profondo e l’osservazione consapevole e silenziosa del buddhismo sono il contrario di una sovrastruttura. Sono un lavoro graduale e costante di pulizia da condizionamenti e attaccamenti. Ma non voglio andare troppo lontano. Che poi ci sono gli alieni, la telepatia, e così via.
Scoprire di avere due figli che appartengono alla nuova evoluzione del genere umano non mi ha sconvolto. So già del loro essere speciali. Sono i miei figli, ogni scarafone…!

Le condensazioni mi portano però all’ultimo fumetto che ho letto. Divago, ma arrivo sempre lì.
Ho imparato a comprare molti meno fumetti, negli ultimi anni, lo sai. Ma conservo il piacere, ogni tanto, di comprare a scatola chiusa alcuni prodotti semplicemente perché ne ho voglia. Ma non so spiegarti perché in queste scelte sia finito The Secret 1 della Star Comics. È una nuova miniserie ed è scritta da Giuseppe Di Bernardo. E non è un segreto, non ho mai apprezzato questo sceneggiatore. La sorpresa è che questo fumetto mi è piaciuto. Il cerchio (nel grano?!) di queste divagazioni si chiude quindi sulla tematica di The Secret, che, come avrai già immaginato, è un fumetto popolare, di genere, che pesca a piene mani dalla cultura cospirazionista new age. Eppure, miracolosamente, Di Bernardo mette le mani e la testa nel materiale giusto, popolarizzando (brutto termine) in chiave fiction un mix di elementi culturali e politici importanti, riuscendo a imbastire una storia con il giusto ritmo e le giuste intenzioni. Insomma, per una volta, l’ambizione popolare che pesca nell’attualità (di cui è figlia anche la per me insopportabile Insonne), Di Bernardo la calibra con intelligenza, evitando l’eccesso didascalico e soprattutto il sentimentalismo controculturale che lo ha spesso soffocato.
The Secret è, insomma, a giudicare dal primo numero, quello che potrebbe essere oggi un fumetto pienamente popolare, per vocazione e risultati, perché si muove nelle idee (feconde? O semplicemente diffuse?) di una cultura superficiale e stratificata, per certi versi sciocca e usa e getta, ponendo le basi per stimolare un approfondimento, un recupero dei semi originari che tale cultura e tale fiction hanno utilizzato. Ma soprattutto, questo fumetto, pur nelle sue numerose imperfezioni produttive tipiche del seriale italiano Star Comics (la copertina di Lupacchino è sbagliata da tutti i punti vista, i disegni di Da Sacco e compagnia sono altalenanti, il respiro della storia è costretto dal formato bonellide, ecc.) è stato una lettura divertente.
E a proposito di semi, chiudo con un terzo consiglio letterario, ovvero l'ottimo Il Cigno Nero di Nassim N. Taleb. Tutto fluisce in modo circolare. Anche le profezie.

Harry

2 commenti:

  1. ...Forse, vista la tua recensione, il pensiero positivo funziona almeno un po'.
    Grazie davvero.

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  2. ah! è vero. o forse è merito di una sceneggiatura che funziona!

    h.

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