disegno di reviati (particolare)
L'annuale Top Ten de LoSpazioBianco.it mi porta a tre cose (di cui una domanda):
- il fumetto italiano sa raccontare in modo vario ed eterogeneo;
- sbagliava Eddie Campbell quando parlava di graphic novel come di un movimento, ma non sbagliava quando sosteneva la necessità di un cambiamento dai contorni epocali;
- l'editoria a fumetti vive di grandi opere in piccoli editori o di grandi editori in piccole opere?
In questa classifica trovo che vi siano due intrusi. Il primo è Gardel e il secondo è Yeti. La loro presenza è comprensibile, ma non la condivido. Gardel mi sembra una delle cose meno ispirate del celebre duo Munoz e Sampayo. Di Yeti ho invece già parlato.
Dovrò invece recuperare Barcazza di Cattani.
Ma in chiusura mi chiedo dove siano Canemucco e Baru.
Harry
cosa intenderesti con la seconda?
RispondiEliminaintendo dire che non concordo sull'idea di movimento, che a mio avviso richiede un'organicità e una comunità di intenti che non mi sembra di vedere oggi. c'è un inciso dello stesso eddie che trovo però più efficace: "un evento in corso". c'è un evento in corso? da questa top ten viene una nuova conferma.
RispondiEliminama non concordo con eddie quando esclude con decisione la gn come forma. la forma conta, contano gli investimenti degli editori su un prodotto con precise caratteristiche. in questo evento in corso vedo quindi sinergie che permettono, oggi, di vedere nascere i fumetti più interessanti nella forma del libro autoconclusivo. un cambiamento ormai maturo e, col senno di poi, davvero epocale.
h.
Canemucco nella mia classifica personale c'era...;-)
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