venerdì 5 novembre 2010

Letture sul cesso



Il ritorno del lettore qualunqu(ista)e...

Harry


Lo sai, mi distraggo e leggo fumetti per distrazione.
Non la conosco la storia del fumetto. Conosco le storie che leggo. Le ricordo, non le perdo.
Ho un amico che di storia del fumetto e di aneddoti ne racconta spesso, ama ricordare i tempi in cui la sua voracità ha preso forma. La sua casa è una tana di carta che farebbe la gioia di qualunque lettore qualunqu(ista)e un po’ curioso.
Io sono curioso.
E mi capita di andare al cesso ovunque. Non ho timori di sporcare, o timidezze riguardo ai miei odori intestinali. Al gabinetto, quando esco, tirata l’acqua, penso sempre ti lascio il mio posto perché tutto va avanti. 
La casa del mio amico è grande, su tre, quattro, cinque livelli, non so dire. Il bagno al piano terra, prima territorio dei gatti, è diventato un luogo ameno, accogliente, da quando il mio amico è diventato padre e chioccia. In bagno, accanto alla carta igienica, si può trovare sempre una selezione degli ultimi fumetti usciti. Una
selezione casuale, direi, una selezione naturale e umorale, variegata, non per forza stimolante, non vacua, non etero e non omo.
 

Mi siedo comodo, il vociare lontano degli amici raccolti in taverna. Un leggero dolore alla pancia. Pesco un fumetto a caso, Weathercraft. Guardo la copertina, non scatta nulla. Anonima, piccola, di un colore rosso morto, per nulla curiosa, per nulla accogliente. Guardo quella copertina di un cartonato leggero e ruvido e penso copertina del cazzo.
Apro il fumetto e inizio a leggere. Prima ondata, scorro l’acqua. Continuo a leggere.
Trasformazioni. Jim Woodring? Non squilla nulla, nella mia memoria. In edicola non esce, questo signore. Di quali spazi vive?
Il suo disegno è una continua metamorfosi, e il mio occhio segue lo scorrere delle linee. Non mi rendo conto di osservare l’evoluzione di una storia. Non mi rendo conto di partecipare a una narrazione. Mi sento sporco. Faccio scorrere. Woodring mi sporca. Sono china e sono parassiti. Sono selvaggio e nudo. Sono sporco. Faccio scorrere. Sono malato. Sono diverso.
Sono solo.
Solo, antico ed eterno.
Solo, indifeso e disperato.
In balia degli eventi. Di riti antichi quanto il mondo. Prima del mondo. Quando la polvere, il fuoco, i gas, gli odori, i suoni… erano dolorosi. Disordinati.
A questo pensiero mi fermo.
Risate degli amici da dietro la porta. Solitudine e non appartenenza.
Chiudo il volume a metà. Copertina di merda. Formato di merda. Di quelli che ne sviliscono il contenuto. Avete uno scrigno pericoloso, e lo tenete nascosto. Ma forse vi capisco, è necessario, signori Coconino. Quelle pagine devono appartenere a pochi. Ricordarci di cosa siamo fatti, dei nostri liquidi e delle nostre scorie, delle nostre paure e debolezze… non siamo pronti. Tutto, intorno, ci chiede di dimenticarcene. Di idolatrare la perfezione.
Mi pulisco. Lavo le mani. Guardo il mio viso nello specchio. Rughe sottili. Ciglia disordinate. Piccoli buchi nella pelle. La fronte lucida di sudore. Un brufolo. Qualche vena rossa negli occhi. Le orecchie a piega di elefante. Nei.
Penso devo tornare dai miei amici. Penso non ho tempo di terminare il volume.
Scappo dal bagno, dalla storia, dalla sporcizia.
Per non ritornarci mai più. In edicola Woodring non si vende.
 








 

tutti i disegni sono (c) di jim woodring. 
in italia weathercraft è pubblicato da coconino press/fandango

9 commenti:

  1. Ma che zozzone è il tuo amico.
    Però, se trovi ste cose prima o poi mi ci porti a casa sua.
    Che un cesso coi fumetti fa sempre chic.

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  2. credo che il mio amico ti piacerebbe.
    :)

    h.

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  3. E' pazzesco come io riesca a dissentire totalmente da una tua preferenza (Scott Pilgrim non m'attrae proprio) e rimanere entusiasta da questa. Queste tavole di Woodring sono di un fascino indescrivibile, capolavori.

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  4. è tutto merito del lettore qualunqu(ista)e!
    ma scott pilgrim merita di essere letto.
    ciao!

    h.

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  5. ho condiviso col mio cesso le saghe più avvincenti della mia collezione.
    Nel cesso di un mio amico invece di solito leggo fumetti marvel che in genere non compro, e qualche topolino.
    Nel cesso di un altro ancora leggo sempre vecchi linus, ce li ha sempre in giro per il bagno.
    Cesso che vai.

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  6. Ragazzi, va bene nel cesso di casa propria... ma quando voi andate al cesso a casa di un vostro amico, ci restate tanto da leggervi mezzo volume? Io non vedo l'ora di uscire, in quel caso, sinceramente.

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  7. sai, il cesso è un luogo sottovalutato.
    e, fossi in te, cambierei amici, se i loro bagni sono così tremendi!
    :)

    h.

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  8. si il cesso è una dimensione importante.
    Ieri, a casa di un mio amico, durante una pausa dal poker che mi ha portato via gli ultimi soldi mi sono chiuso in bangno a leggere il secondo volume di ""A" come ignoranza" di dawn.
    Mi ha ricordato i bei tempi in cui leggevo "enomoto" sul cesso, e ancora non sapevo che me lo avrebbero interrotto al secondo numero. Ecco enomoto probabilmente è la lettura più affine alla tazza che io conosca.
    Morale insomma mi hanno dovuto tirare fuori dal bagno sennò me lo leggevo tutto.

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La versione a fumetti di Harry è (c) di Daniel Clowes.