lunedì 11 aprile 2011
Premio Micheluzzi 2011 - un premio vero c'è
L’approccio ad ampio raggio (si diceva democristiano qualche anno fa) nelle candidature al Premio Micheluzzi del Comicon 2011 si conferma anche per quest’anno, così come il comitato di selezione di alto livello (ne parlai circa un anno fa qui). Sono due cose rilevanti, perché al di là di qualunque critica preventiva, danno due messaggi chiari: 1. il Premio Micheluzzi vuole cercare di coprire il più possibile le diverse forme di fumetto (per tecnica, distribuzione, produzione, ecc.) presenti oggi sul mercato; 2. lo vuole fare attraverso il giudizio di persone competenti e consapevoli dello stato in cui si trova oggi il fumetto.
Aggiungo anche che, in fase di selezione, un approccio di questo tipo può essere una risorsa, un buon punto di partenza per la selezione finale. I giurati avranno più possibilità di trovare prodotti a loro più vicini, e nelle scelte saranno meno condizionati da pre-giudizi di genere, distribuzione, formato, tecniche, ecc.
Spero tuttavia che lo stesso approccio non guidi la selezione dei vincitori. Le due fasi sono diverse e richiedono scelte e posizioni diverse.
Ciò detto, come fa Recchioni nel post da cui ho preso le informazioni (e a cui rimando per la lista completa delle nomination), è importante evidenziare il premio che Comicon ha definito in collaborazione con Feltrinelli: una visibilità reale per un mese per tutti i vincitori in 4 librerie Feltrinelli a Milano, Torino, Napoli e Roma. È un passo avanti rispetto all’invisibilità dei premiati degli anni passati (di tutti i premi italiani). Certo, il gruppo di punti vendita è molto ristretto e copre un territorio minimo rispetto al possibile. Si tratta tuttavia delle librerie express, per lo più, quelle che Feltrinelli colloca di solito in luoghi di grande passaggio, negozi di medio-piccole dimensioni che lavorano molto sulla novità e la movimentazione delle proposte commerciali. In questa logica, la visibilità dei premiati ha senso, in modo direi organico con l’impostazione commerciale Feltrinelli. Peccato solo che si tratti di così pochi punti vendita. Ma le case editrici e i distributori, ne sono certo, si staranno già muovendo per capitalizzare a distanza di poco tempo il successo della premiazione, attraverso un rilancio mirato dei propri libri vincitori, con fascette e giusta visibilità e informazione. O no?
(a proposito, mi chiedo, gli editori vincitori quando vengono informati del risultato?)
Harry
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Puoi diffonderli a tuo piacere ma esplicitando sempre l'autore e/o la fonte.
La versione a fumetti di Harry è (c) di Daniel Clowes.
Sono contento che se ne parli.
RispondiEliminaCome ho scritto altrove, primo passo apprezzabile (era ora) ma migliorabile. Anche perché le librerie promuovono libri (e non fumetti da edicola).
Sul mio blog alcuni suggerimenti.
visto che la giuria si riunisce nella stessa mattinata della premiazione, i risultati si sanno durante la premiazione stessa.
RispondiEliminae i candidati web? che vincono? uno spazio sulla home di qualche sito? un articolo su XL?
siamo davvero al punto 1 di una progettualità che manca, in generale, nei premi italiani.
RispondiEliminaun piccolo segnale positivo, che lascia ancora molte, troppe cose in sospeso.
michele propone sul suo blog un articolo su un giornale nazionale. ecco, perché no. quello che mi rattrista è che per far ciò ci debba essere un "accordo", perché la pagina culturale di un quotidiano non si interesserebbe mai di sua iniziativa. o sbaglio?
forse, c'è un lavoro anche istituzionale che manca. c'è un lavoro di promozione culturale che si sviluppa nel tempo con continuità nei territori, qualcosa che non nasce e finisce nella manifestazione. qualcosa che metta radici diverse e più forti. e poi, mancano le sinergie con le case editrici. gli editori come lavorano sui premi? ci lavorano? ci credono? ci pensano? se ne fregano?
h.
e, giustamente, i web-comics?
RispondiEliminaVero vero… diciamo che potrebbe essere uno stimolo. Ovvio che i problemi andrebbero risolti alla base. Ma, come ho scritto, in quel post volevo fare una proposta concreta. Poi spetterà ai tutti gli attori in campo (istituzioni, editori, organizzatori e autori), insieme, lavorare per crescere.
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