alphonse mucha
[...] L'artista moderno ha nostalgia dell'aristocrazia e della struttura sociale precedente: da Stendhal a Baudelaire e Flaubert, i fondatori della modernità odiano la democrazia e condannano il denaro, giacché se ne deve ovviamente possedere, ma senza parlarne, e soprattutto senza guadagnarne - tale è precisamente la condizione dell'aristocratico. L'artista [...] vuole essere riconosciuto, ma nulla lega più la sua musica a un pubblico che si è democratizzato. Non gli resta dunque che oscillare fra il desiderio di ritirarsi nella propria torre d'avorio e di ribellarsi contro una società che lo ignora.
Jean Molino, da Il tempo, la musica e la storia (Enciclopedia della Musica, Einaudi)
puro vangelo
RispondiEliminaIn latino “tre” è “ter”.
RispondiEliminaLeggo con interesse diversi tuoi post (se ti fa piacere saperlo).
Ciao
Marco
@ marco: grazie, ;)
RispondiEliminah.