domenica 11 luglio 2010
Dopo Rat-man
Uno dei personaggi non protagonisti più divertenti del fumetto italiano è senza dubbio l’Andrea Plazzi di Leo Ortolani. Un essere proveniente da un’altra dimensione, di proporzioni matematiche e trans-editoriali, il Plazzi ha collezionato apparizioni poco numerose ma sempre di rilievo all'interno di Rat-man.
La capacità di Ortolani di cogliere con ironia e sberleffo le caratteristiche di una persona e del suo ruolo è ineguagliabile.
Leggendo Rasl di Jeff Smith fantasticavo su quale strada potrà prendere Ortolani terminato il suo Rat-man (perché accadrà, come ha più volte detto l’autore stesso).
Smith, si sa, è lo straordinario creatore di Bone, uno dei fumetti più importanti della scena statunitense nei decenni 1990-2000. Bone sorprese tutti più volte. Per il suo esordio inaspettato, dove l’umorismo e la forza narrativa colpirono dritti al cuore (chi non ricorda l’improvviso arrivo dell’inverno nelle prime scene della storia, o il primo incontro tra Bone e Thorn?!); per la sua evoluzione fantasy drammatica e plot-oriented (fin troppo, aggiungerei, banalizzando in chiave Il Signore degli Anelli un lavoro prima indefinibile). Da qualunque parti lo si osservi - importanza per il “movimento” del fumetto indipendente statunitense; bellezza del tratto e qualità dello story-telling; divertimento per le sue qualità umoristiche; ecc. – Bone è uno dei fumetti più rappresentativi degli ultimi due decenni e Smith uno degli autori più bravi.
L’edizione “definitiva” di Bone, che consiglio a chiunque se la cavi un po’ con l’inglese, è Bone One Volume Edition, anche perché la serializzazione in italiano ha sofferto per le troppe incarnazioni e l’attuale pubblicazione Panini a colori ha tempi lunghi e … il bianco e nero dell’edizione originale è magistrale. Per quanto ben fatta e curata nei dettagli dallo stesso Smith, il colore è quello che è, un buon espediente per avvicinare i ragazzini alla sua lettura.
Come per Ortolani, molti si chiesero cosa avrebbe fatto Smith dopo Bone. Una serie umoristica che richiamasse il suo capolavoro, o qualcosa di completamente diverso?
La prima scelta avrebbe giovato alle aspettative e alle speranze di molta parte del suo pubblico, ma avrebbe generato un confronto per certi versi insostenibile. La seconda, avrebbe messo in discussione tutto il suo pubblico e messo alla prova la duttilità dell’autore, ma avrebbe dato a Smith piena libertà espressiva e nessun confronto diretto con Bone.
Inutile dire che Smith ha scelto la seconda strada. Rasl è un fumetto sci-fi drammatico, sicuramente non di genere umoristico, con un approccio e tematiche adulte, molta violenza (non gratuita) e una base tematica scientifica solida e documentata.
I riferimenti stilistici sono talmente tanti (da Jack Kirby a Milton Caniff) che è inutile approfondirli, perché totalmente integrati in una sintesi stilistica personale. Di Bone restano le curve morbide del tratto, l’attenzione unica all’uso del bianco e nero, la capacità di far recitare i personaggi attraverso gesti, posture, ingombri ed espressioni del viso. Il resto è continua sperimentazione, classica, senza sperimentalismi, semmai il tentativo di raccontare sempre al meglio, mettendo in gioco tutto quello che Smith conosce della nona arte.
Rasl è una delle letture più coinvolgenti del 2010, di cui è difficile prevedere l’evoluzione e la struttura. Una grandissima prova d’autore, quindi, coraggiosa e determinata.
Non so quando Ortolani terminerà davvero Rat-man. Continuo a seguire il suo personaggio con divertimento (e un po’ di stanchezza, lo ammetto). Ma spero che, dopo la sua conclusione, l’autore abbia il coraggio e la determinazione di fermarsi e… cercare una nuova strada, per mostrare e mettere alla prova il suo infinito talento.
Spero ci sorprenderà.
Smith sta dimostrando che si può, si deve fare. Il mercato italiano lo permetterebbe a Ortolani?
Harry
di seguito le prime 3 tavole di Rasl 4, (c) jeff smith
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Tutti i testi di questo blog sono (c) di Harry Naybors, salvo dove diversamente indicato.
Puoi diffonderli a tuo piacere ma esplicitando sempre l'autore e/o la fonte.
La versione a fumetti di Harry è (c) di Daniel Clowes.
Io non capisco come un opera come Bone sia stata così maltrattata in Italia negli anni.
RispondiEliminaPerchè se è colpa degli editori allora che cavolo di editori abbiamo?
E se è colpa delle vendite, e quindi dei lettori, che cavolo di lettori abbiamo?
In ogni caso il buon fumetto perde sempre...
Come per Savage Dragon, non sarà un capolavoro, ma per me l'amore che ha Larsen per la propria creatura,la coerenza, la voglia di non abbandonarla a qualcun altro, ecc...beh solo per questo merita più di tanti altri...
Ed in più per me è un buon fumetto
Mi sono più volte chiesto anch'io come potrebbe
RispondiEliminaproseguire la strada di Ortolani.
Curioso confronto quello con Smith, anche se
credo che ciò che rende differenti i due, è la
maggior esperienza a tutto tondo di Smith.
L'autore di Bone ha aperto anche diverse
parentesi lungo la sua carriera, come quella
con la Marvel stessa, in cui si è occupato
di un tipo di fumetto per lui fino ad allora
inesplorato. Ortolani, volente o nolente, non
è mai uscito, credo, dal piccolo mondo di
Rat-man (ricordo a stendo la sceneggiatura
a quattro mani con Ade Capone per la serie
Morgan). Questo, naturalmente, vuol dire poco
o nulla. Da suo fan, credo che lui abbia tutti
i mezzi per stupire tutti i suoi lettori.
Spezzo una lancia per l'edizione a colori di Bone (parlo di quella originale in inglese). Credo che la scelta del colore per Bone sia stata azzeccata come non mai! Su Ortolani, nonostante sia un suo grande fan, non so se riuscira a togliersi di dosso il mantello di rat-man e a flettere i muscoli nel vuoto, verso nuovi orizzonti... anche se forse sta arrivando il momento per lui di affrontare una difficile decisione.
RispondiEliminaAnche se l'umorismo è la caratteristica principale di Ortolani, in alcuni episodi ha mostrato chiaramente di poter affrontare argomenti e sentimenti in modo egregio: ad esempio nel finale di 299+1, oppure nell'episodio, di cui adesso mi sfugge il titolo, in cui Rat-man accompagnava Ortolani a pesca di storie. Da fan anch'io un pò stanco dell'attuale Rat-man , mi auguro quasi che si butti subito in cose nuove.
RispondiElimina@ pagu: l'edizione a colori di bone è fatta molto bene. non ho dubbi. ma preferisco sempre quella in b/n.
RispondiElimina@ giovanni: si, il parallelismo con smith mi è nato proprio dalla convinzione che ortolani abbia il talento per raccontare qualunque tipo di storia. non so se ne avrebbe la voglia e la determinazione, però.
@ luigi: smith non ricordo abbia lavorato per la marvel. ha realizzato una storia lunga per la dc comics. altro? non mi sembra.
@ giò: i problemi editoriali di bone vengono da molto lontano, e si, possono essere un segno dell'incertezza del mercato italiano. però, trovata casa in panini, le acque sono più sicure. hanno fatto bene, secondo me, a completare la pubblicazione in b/n per poi riprendere dall'inizio a colori, era l'unico modo per motivare una nuova ristampa. mi chiedo quanto stia facendo panini per promuovere il fumetto anche tra i ragazzi. poco? nulla? non so. non ho informazioni in proposito. e non credo vedremo mai la one volume edition in italiano.
harry
harry
Oltre lo Shazam per la DC, mi sembra di ricordare un episodio della versione ultimate di Elektra e qualcosa dei vendicatori (forse aveva a che fare con la donna ragno). E qualche copertina. Tutto tradotto in italiano (visto che non leggo in originale). Ma non vorrei dire cazzate. Se riesco, controllo.
RispondiEliminaBone in tutti quei volumi è un delitto, per guadagnare due lire in più a volume si sono preclusi una fetta di acquirenti enorme.
RispondiEliminaSe facevano tre volumi invece di "non so più neanche quanti, non sono ancora riuscito a farlo leggere tutto a mio fratello perché non ne posso più di andare in giro a cercare bone" avrebbero creato un caso, un fumetto da regalo "compleanno/comunione/natale" perfetto.
Tre volumi sarebbero stati un gran regalo, oppure solo il primo volume un buon regalo che non costringe l'omaggiato ad aprire un mutuo e diventare esperto di distribuzione libraria, per poter finire di leggere una storia.
ma invece ci piace inculare i lettori sicuri, piuttosto che trovare 6000 lettori in più.
e io sono un lettore sicuro, non so se si era capito.
So che anche leggere quella in bianco e nero non è stato semplice, fortunatamente me la prestata un mio amico. Ma se esistesse un edizione in 3 volumi in b/n, una cazzo di edizione che puoi leggere dall'inizio alla fine senza farti venire il nervoso, comprerei anche quella, teste di cazzo.
(la questione editoriale di bone mi sta a cuore, non so si era capito)