sabato 12 settembre 2009

Violenza messianica e karma


Jodorowsky sostiene che è nella possibilità di ogni uomo la facoltà di decidere quotidianamente della propria vita, di lasciar cadere i condizionamenti interni ed esterni, e di affrontare la responsabilità di essere totalmente liberi. Fa paura più l’idea di libertà che il contrario. Ma del contrario ci si può lamentare.

È con questa convinzione, forse, che l’autore ha dato vita a Juan Solo, con il fondamentale contributo di Georges Bess ai disegni (in Italia, l'integrale è per Magic Press).
Juan Solo inizia con una processione, un calvario, una festa. Solo è il nuovo messia, con la coda del diavolo, ingannatore perverso e uomo prigioniero di sé stesso. Nato solo, povero e disperato, ma dotato di grande intelligenza e agilità, il protagonista è l’esemplificazione dell’antieroe, in una struttura narrativa da anti-western che si conclude con un ripiegamento mistico sorprendente ed escatologico.
L’opera si regge sul concetto di libertà karmica: le scelte che si fanno in ogni istante della nostra vita hanno delle conseguenze che si sviluppano nel tempo. Nessuna predestinazione, se non quella del tempo che ritorna all’origine, nel paradosso dell’eterno presente che si sottrae nel continuo fluire. L’imbroglio che è la vita di Juan Solo, con la sua violenza messianica, ribalta ogni punto di vista sulla spiritualità e il destino, e il suo cammino solitario, accerchiato da Giuda traditori dal grilletto facile, è la passione secondo Jodorowsky, la passione della moderna povertà e dei nuovi potenti, delle nuove seduzioni.
I disegni di Bess non lasciano nulla all’immaginazione, sono diretti, chiari, espressivi e molto comunicativi. Si sposano armoniosamente con i testi asciutti e nervosi dello sceneggiatore, che sa rigenerarsi in momenti di pura poesia, e di ironia lacerante.
C’è, in questo Juan Solo, un gusto per la storia, una necessità stringente di raccontare, senza perdere tempo, guidati da uno scopo chiaro e da una motivazione forte. C’è, insomma, una chiara visione da rappresentare, che ritorna al concetto di libertà e di karma di cui sopra.
Per queste ragioni, trovo che Juan Solo sia un’opera rara, tra le migliori di Jodorowsky perché coerente con la sua visione blasfema e religiosissima del mondo e della vita.

Harry

2 commenti:

  1. Se in firma dei testi non portasse la firma che porta, lo avresti liquidato come un fumetto di puro intrattenimento, senza troppe pretese.

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  2. ti sbagli.
    non amo particolarmente il "jodo pensiero", anche se lo trovo affascinante, e mi sono avvicinato a juan solo con diffidenza.
    per esempio, non ho affatto amato la pazza del sacrocuore con moebius.
    è puro intrattenimento? si, ma con quella perversa visione messianica che funziona proprio bene.

    harry

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