martedì 22 settembre 2009

Popeye, 22 settembre 1929



Mi sono chiesto… come posso parlare di strisce? Come posso mantenere questo impegno, tenendo conto della densità di lettura di un singolo volume di ristampa e della mia lentezza? E al contempo, come posso riuscire a dare il senso dell’evoluzione delle strisce e della freschezza di quello che di meraviglioso stava avvenendo anni addietro nel mondo del fumetto giorno dopo giorno, tra le pagine dei quotidiani? Forse, fingendo di leggere quelle stesse strisce proprio in quegli anni…



Segar ha introdotto da alcuni mesi (era il 17 gennaio 1929) un nuovo personaggio nella sua striscia giornaliera Thimble Theatre, che prosegue ormai da dieci anni, un marinaio dal volto asimmetrico di nome Popeye, un uomo burbero ma sensibile, pronto a risolvere ogni situazione a suon di botte, forte della propria solidità morale.
Segar sembra aver trovato il punto di equilibrio della sua creatura fumettistica, che a questo punto appare chiaramente caratterizzata. In anni di crisi economica e di valori come questi, tutti i personaggio di Thimble Theatre sono corrotti o compromessi o farabutti, in una parola disonesti, alla ricerca di una fortuna economica a discapito degli altri. La famiglia Oyl, di cui fa parte l’esile Olive, alle prese con un’inaspettata fortuna economica, ottenuta grazie alle doti di una gallina portafortuna fantasiosa quanto tenace, trova in Popeye un aiuto pratico e umano risolutivo. Il personaggio, dietro al suo atteggiamento burbero, mostra un umanità e una sensibilità che manca a tutti gli altri protagonisti, per non parlare del debole romantico e adolescenziale che nutre verso le donne.

la prima apparizione di popeye (c) e.c. segar


Il tratto di Segar è essenziale, netto, caricaturale ma mai eccessivo
. Non siamo in presenza del talento di Frank King, tanto per fare un esempio, che muove i suoi personaggi in uno scenario realistico e ben caratterizzato, per quanto fortemente simbolico (la città in cui vivono i personaggi di Gasoline Alley è un’esemplificazione della tipica cittadina di provincia statunitense). Segar è più asciutto, meno descrittivo, più grottesco. I personaggio sono caratterizzati nei particolari essenziali e si differenziano per elementi iconici netti: statura fuori dalla norma (in altezza o viceversa), magrezza esasperata, visi quasi deformi (popeye ha una pipa perennemente in bocca, un occhio chiuso, la bocca storta). L’azione è ridotta, nello spazio e nei tempi, a volte ridondante, alfine di ottenere almeno due obiettivi: sviluppare una storia di ampio respiro giorno dopo giorno, riprendendo il tema in essere senza bisogno di noiosi riassunti e con discreta naturalezza; amplificare e rendere ancora più grottesche le emozioni e le reazioni dei personaggi.
Esemplificativa di quest’ultimo aspetto è la vicenda sulla barca, al ritorno dall’isola dove Castor Oyl, fratello di Olive, ha svuotato un casinò a colpi di fortuna (ricordate la gallina?). Popeye e gli Oyl, sulla barca, sono terrorizzati da un ospitte inatteso e dalla possibilità che possa fare qualcosa di tremendo. La capacità di Segar di tornare e ritornare sulle stesse azioni, le stesse reazioni, ponendo ogni volta accenti diversi e calcando via via la mano sull’ironia, conferma un talento narrativo davvero unico. Il lettore partecipa del crescendo, tipicamente teatrale, da commedia dell’errore, attraverso uno sviluppo ripetitivo della messa in scena e delle conseguenze. Tale effetto è ottenuto in grande parte attraverso il suo tratto e le inquadrature, spesso statiche, prevedibili, dove a dominare la scena è la recitazione dei personaggi, resa attraverso il movimento di poche linee essenziali. Ma non solo. L’uso della lingua inglese nel parlato di Popeye, che storpia, sgrammatica, incrocia parole, crea neologismi è esso stesso un esercizio di stile unico nel suo genere, tale da amplificare la forza simbolica del segno e la portata ironica di ogni battuta.

Segar non è interessato a rappresentare la quotidianità, a cercare il realismo nelle relazioni interpersonali come fa King in Gasoline Alley (per restare all'esempio precedente), ma a sviluppare un simbolismo di facile comprensione che racconti il disagio profondo di questi anni, l’insensatezza delle azioni, l’inutilità della maggior parte degli sforzi e degli impegni che le persone che ci circondano si adoperano a fare. In un periodo di crisi economica strutturale, ci dice Segar, viene meno anche la capacità dell’uomo di riconoscersi e di collaborare. Solo un sano e concreto realismo esistenziale, fatto di anni e anni di navigazione e rapporto con il mare – mestiere antico, duro e pratico, quello del marinaio – permette a Popeye di non inseguire facili conquiste a scapito degli altri e, per contrasto, di tenere i piedi ben radicati per terra.

Harry


nota per il lettore: la ristampa cronologica di Thimble Theatre, a partire dalla prima apparizione di Popeye, è originariamente curata negli USA da Fantagrphics Books e proposta in Italia, in un'edizione molto simile all'originale, da Planeta De Agostini



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