domenica 23 gennaio 2011

L'identità delle fumetterie

 [manifesto dell'iniziativa di Bao Publishing, vota la tua fumetteria preferita]

C'era un'idea legata alle fumetterie. Quella che la distribuzione specializzata avrebbe favorito le piccole produzioni, i piccoli editori, gli autori indipendenti, ...
Forse sbaglio, ma al contrario vedo le fumetterie diventare sempre più ulteriore cassa di risonanza dei prodotti dei grandi editori specializzati (Panini, Planeta, Star Comics, ...), a scapito dei piccoli editori.
Non è un caso che molti di questi (ex)piccoli editori abbiano creato in diverso modo sinergie con i grandi editori generalisti per trovare un nuovo spazio nelle librerie di varia.
Si pone la domanda. Qual è oggi la funzione delle fumetterie? E ancora, quali sono oggi gli interessi dei distributori per le librerie specializzate?

Harry

10 commenti:

  1. La fumetteria dovrebbe essere quel luogo dove io lettore non occasionale posso trovare (quasi) tutto. Soprattutto quello che non riesco a trovare in edicola. Con l'aumento delle testate (soprattutto quelle dei grossi editori che importano) questa considerazione è sempre meno giusta. Io che vivo in una piccola cittadina devo cercare molti libri a fumetti in libreria dove, tra l'altro, i distributori funzionano meglio (leggasi, se ordino qlc mi arriva in un tempo decente). Cose come Bonelli in fumetteria secondo me non hanno proprio senso.

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  2. Quella idea doveva essere un po' fantasiosa sin dall'inizio, dal momento che a distribuire sono gli stessi che producono. Non ci vedo alcun valore utopistico...
    Semmai ora i nodi arrivano palesemente al pettine di chiunque.

    Dice bene Petrucci sopra, Bonelli in fumetteria ha poco senso e ha poco senso proprio tutte e storie fatte sulla distribuzione Pan di Bonelli. Sono ingenuo io?
    Ma a dir la verità sanno tutti che Bonelli in fumetteria per gli arretrati si trava quasi sempre come usato, mentre per le novità è rimasto il ritardo. Sembra le prendano in giro le fumetterie...

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  3. La vera novità della distribuzione in fumetteria di Bonelli è che finalmente acquisiranno un sanso prodotti che in edicola vivono male, come i romanzi a fumetti (che non è pensabile spariscano dalla circolazione dopo un mese) o le miniserie (che dopo 12/18 mesi sono dei prodotti editorlaimente morti). Inoltre, ok che gli arretrati Bonelli si trovano, ma vuoi mettere la comodità di poterli ordinare in fumetteria? Quando finora l'unico canale ufficiale per avere arretrati Bonelli era ordinarli per posta? Per me è un'ottima cosa, anzi, era anche ora...

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  4. Non mi hai capito. Dicevo che la maggior parte del mercato arretrati dentro la fumetteria sono prodotti usati. Ciò se vai a ordinarli ti dicono che ce l'hanno, usato.
    Giustamente, quello che dici delle miniserie è il risvolto della medaglia, il lato positivo.

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  5. Magari dico una cosa non esatta. Ma in libreria si trovano i libri da edicola? Chessò, tipo gli Urania? Perché se uno dei problemi dell'editoria oggi è la mancanza di spazio forse è il caso di ripensare al ruolo di edicole fumetterie e librerie.

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  6. Michele intendi dire/suggerisci che forse se ognuno stesse al proprio posto sarebbe sì un vecchio sistema che si è perso, ma comunque un sistema che funzionerebbe e funzionava? (se ho capito)

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  7. Non ho una soluzione. Dico solo che se un fumetto è pensato per essere venduto in edicola è giusto che sia venduto in edicola. Se intasi le fumetterie con prodotti da edicola, normale che venga meno un sano rapporto con gli editori di libri a fumetto.

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  8. il discorso è interessante e ampio.
    domani con calma aggiungo alcune riflessioni.

    harry

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  9. Comprendo e in parte condivido quello che dici, Michele. Ci potrebbero accusare di una certa chiusura mentale, ma mi sa che certi canali e certi target abbiano ragione di (r)esistere.
    Me lo può dimostrare il fatto di sentire spesso quando frequento la fumetteria clienti di dicono che i Bonelli, al di là della differenza dei tempi di distribuzione, se li prendono più volentieri in edicola.

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  10. a proposito delle fumetterie...

    l'idea di michele è un'ipotesi ideale su quello che dovrebbero essere. mi viene da dire "ingenua", senza con questo metterci un mio giudizio di valore. perché è chiaro, dall'esperienza di anni, che ciò non solo non è vero, ma forse è impossibile. basta pensare ai tempi del riordino di alcuni prodotti/editori per fumetti non in libreria.

    il fatto è che le fumetterie, legate come sono ai distributori, possono più facilmente diventare cassa di risonanza dei prodotti proposti dai distributori (che spesso sono anche editori).
    c'è la continua ambivalenza tra quello che il libraio ama e vorrebbe proporre (a patto di un libraio "colto", o attento) e quello che gli permette di vivere. è su questo mix che si può creare un buon compromesso e una buona gestione.

    e su questo si innesta anche il problema di quali sono i clienti che vanno in fumetteria ad acquistare. culturalmente, oggi, credo che solo la minima parte di questi vada in fumetteria a cercare prodotti di "nicchia", termine che uso per semplificazione.
    è più facile, oggi, che un maggior numero di questi lettori si nasconda nei frequentatori delle librerie di varia.

    la questione bonelli è un'altra. alla base, due fattori: un difetto di distribuzione finora unico nel panorama italiano, ovvero il più importante editore italiano che non raggiunge adeguatamente le fumetterie; il cambio (parziale) di politica editorale della bonelli, come dice sopra giulio.
    ma bonelli ha bisogno di una presenza diversa in fumetteria? si, a mio parere. si, perché è un modo ancora importante per creare fidelizzazione e consolidare lo zoccolo duro, anche attraverso una diversa gestione degli arretrati.
    piuttosto viene da chiedersi se il riposizionamento in fumetteria potrebbe portare a produzioni future solo per le librerie (specializzate e non). e questa riflessione, credo, dovrebbe guardare avanti anche di alcuni anni.

    harry

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La versione a fumetti di Harry è (c) di Daniel Clowes.