lunedì 10 gennaio 2011

Don't!




It’s not possible to know what we are trading away when we learn how to draw in a certain way, with intention.
Lynda Barry


Hullabalu è un libro immaginario, quello che non esiste perchè se esistesse sarebbe inutile. Dentro ci sono forme e disegni. Cose che ti fanno chiedere -
Cosa dà forma a una faccia?
Chi ha dato forma alla faccia?
Perché iniziamo a disegnare da bambini?
Perché si smette di disegnare?
Le forme esistono perché le vedi o le vedi perché esistono?


Questo libro di finzioni visive è realizzato da Marlys, una bambina che disegna. E basta. Ed è tutto…
A guidarla è la scimmia che c’è e non c’è, un alter ego subcosciente di Lynda Barry, cartoonist statunitense di fama mondiale.
In realtà Hullabalu è Picture This (o viceversa), il nuovo viaggio a fumetti della Barry (coaudiuvata agli acquarelli dal marito), un mosaico ampio, straordinario e ricco di suggestioni. Barry riflette sulla creatività visiva, nella propria vita e nell’esistenza umana, attraverso un libro che è fumetto, illustrazione, composizione di materiali. È autobiografia e manuale di sopravvivenza attraverso il disegno (colora con i puntini per rilassarti, lascia scorrere linee casuali per ritrovare la serenità, disegna all’infinito una scimmia per far passare i brutti momenti, puoi farlo anche davanti alla televisione, ecc.), che attraversa le quattro stagioni, che parla agli adulti (con malcelata inquietudine) e ai bambini (con malcelata verve educativa).

Picture This è un libro/esperimento, vivo, che la Barry ha realizzato per sé, offrendolo al mondo. Il mondo può reagire ad esso rielaborandolo, giocandoci su, provando i suggerimenti, da soli, da adulti, per ritrovare la spontaneità del disegno infantile, o in compagnia dei propri figli, per trovare nuovi stimoli e vagare per nuove scoperte. È un libro che apre la testa.

Ma Picture This è anche una riflessione profonda della Barry sulle proprie ossessioni, sulla propria educazione (il rapporto con la madre e l’interiorizzazione dei modelli parentali), sulla propria vocazione artistica, e sulle proprie dipendenze (il fumo di sigaretta).


Proprio attraverso la dipendenza da tabacco l’autrice ci offre un’intuizione. Non spiega, ma svela. La marca di sigaretta è Don’t (No, nel senso di non fare), che nel libro ha un doppio significato. Da un lato, Barry collega ironicamente ogni imposizione o divieto parentale all’uso del tabacco (non colorare davanti alla televisione, usa Don’t); dall’altro mette in evidenza l’antagonismo personale con il vizio, per cui al fumo è collegata l’idea di non dover fumare. Don’t è quindi contemporaneamente il frutto della frustrazione infantile (legata ai divieti) e la causa della frustrazione adulta (il rapporto combattuto con il vizio, il senso di colpa, ecc.). Con un continuo gioco narrativo, ironico e sagace, Barry ci svela senza spiegare il meccanismo psicodinamico della repressione. Un’intuizione profonda, cui ognuno di noi può dare forma in relazione alla propria esperienza personale, alle proprie ambivalenze e ai propri sensi di colpa.

Per chiudere, un dato personale. Ho provato Picture This con il mio figlio di cinque anni e funziona, come puoi vedere qui sotto. Altri lavori seguiranno!

Harry

disegno di harry naybors e figlio, sulla base dei suggerimenti di Lynda Barry 

 
e un estratto:




  








 
tutte le immagini sono (c) di lynda barry salvo dove diversamente indicato
picture this è pubblicato in lingua inglese da drawn & quaterly

6 commenti:

  1. Cacchio! Ma è in inglese. Non vale. Quando stamperemo in italiano un po' di cose della Barry? Di suo ricordo solo uno dei suoi primi libri serializzato su Linus.

    Eppure meriterebbe ben di più, come si evince anche dal volume che ti sei ritrovato tra le mani.

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  2. è difficilmente traducibile in italiano.
    consiglio di comprarlo in inglese. no è particolarmente complesso.

    harry

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  3. con più calma... spiego che la difficoltà nella traduzione sta in realtà nell'adattamento che andrebbe fatto nei disegni e nei collage. e non sono certo che la resa sarebbe efficace.
    potrebbe snaturare tutto il lavoro.
    h.

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  4. Ah! Capito!
    Non l'avrei detto, guardando le immagini che hai allegato.

    Che dire? Vedrò di procurarmelo in originale, allora.

    thanks.

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  5. Non c'entra nulla, ma ho letto "figlio di un preservativo bucato".
    Mi chiedevo se fosse un caso che nella stessa settimana in cui lo hai consigliato, è comparso nella mia fumetteria in un'edizione di 10 anni fa (prezzo in lire/euro, bellissimo).

    Comunque bella lettura, me lo sono divorato nonostante non avessi tempo per farlo comodamente.
    Fino a metà ero certissimo fosse un'autobiografia, poi mi è venuto il dubbio e ho controllato: non lo è (d'altronde, chi nella vita reale può ricordarsi veramente di un sabato mattina per "il tenace e croccante strato di brina che non sembrava voler cedere terreno al sole"?)

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  6. figlio di un preservativo bucato è un libro bellissimo.
    mi piacerebbe riprenderlo in mano per parlarne.
    cruse che altro ha fatto? l'ho perso di vista. devo controllare.

    harry

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