(c) angelo stano
Quel che voglio dirti è che, in pratica, sto leggendo molti meno fumetti, in questi giorni.
E quando lo faccio, cerco di farlo con un approccio caldo.
Sto lentamente abbandonando l’idea di una critica anatomica, con microscopio, bisturi e sega. Fino a poco tempo fa, mi era sufficiente sfogliare le prime pagine di un nuovo fumetto per iniziare a vivisezionare, separando il buono dal cattivo, ricercando connessioni con altri lavori, stratificando la lettura di osservazioni intelligenti e metodiche.
Quel che mi restava, del fumetto, era un cadavere.
Ricordo periodi in cui ho letto tanto, tantissimo, nella foga di catalogare e analizzare. O, ahimé, nella necessità di archiviare e inscatolare.
Leggere è un’azione che dovrebbe richiedere altre motivazioni.
Se all’immaginario dell’autore sostituisco con prepotenza il mio, di lettore critico e analitico, se riempio le opere dei miei bisogni, più o meno nobili che siano, rendo vano lo sforzo artistico.
Per cui rallento, libero la mente, osservo le linee, le cornici, le parole, i tempi, gli spazi bianchi, e mi lascio trasportare con partecipazione.
Forse, in questo modo, riuscirò capire qualcosa di più di questo strano ibrido narrativo che tanto mi coinvolge.
Ma mi serve tempo, per assorbire.
E comprendere.
Harry.
son d'accordo
RispondiEliminaAvere dubbi è legittimo. Rende molto più significative le tue opinioni, proprio perché aperte alla discussione.
RispondiEliminaMa non buttarti giù. Si leggono poche critiche lucide e competenti come le tue, in giro, non autocensurarti solo per paura di offendere. Si tratta sempre e comunque di opinioni no? Viva la discussione e i punti di vista diversi, sempre e comunque.
Un tuo lettore che ti stima parecchio
@ fulvio: grazie di cuore. non mi butto giù, cerco solo di cambiare il punto di vista.
RispondiEliminaharry