(c) frank king
Leggo vecchissime strisce di Gasoline Alley.
Mentre sorrido alla familiarità e ammiro la spontaneità del tratto, mi accorgo di quanto è cambiato il mondo.
Ora, il fumetto riflette il mondo, come qualsiasi arte espressiva, ma appare spesso profugo.
Disgiunto, isolato. E non per sua inefficacia.
Gasoline Alley è un comics journalism ante litteram. Frank King racconta la sua vita, i suoi viaggi, in un modo che è impensabile decifrare prima che accada.
In Gasoline Alley tutto accade giorno dopo giorno proprio mentre l'autore inventa le sue soluzioni, le sue storie. E il successo nei quotidiani è direttamente proporzionale alla sua chiarezza di idee.
Oggi leggo più spesso storie di autori poco lucidi.
Credo sia l'entusiasmo dei pionieri, quello che dà fiato a King. E quella magia, oggi, non c'è più.
Quasi.
Perchè leggendo e rileggendo i lavori di Ware e di Mazzuchelli, per esempio, sembra risentirsi proprio quella brezza di creatività. Meno inconsapevole, più radicata nella storia e nella cultura stratificata del fumetto, ma con la stessa energia.
Sto cercando quell'energia negli autori italiani. Ci penso, e poi ti racconto.
Harry
Ci ho pensato ed è semplice. Negli autori italiani (contemporanei?) semplicemente non c'è.
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