martedì 15 giugno 2010

Fu-manga

A una cara amica regalo Contratto con Dio di Will Eisner.
Bello, mi dice, così leggerò per la prima volta un fumetto.
Finora ho letto solo manga.

Harry

4 commenti:

  1. Emblematico. Davvero emblematico. Pensa, durante l'ultimo laboratorio di fumetto che ho tenuto mi sono sentito rivolgere le medesime parole da tutti i miei allievi (14/15 enni...) ai quali consigliavo di allargare le letture verso i comics e i fumetti italiani e francesi. Anche in passato mi è succeso. Poi col tempo mi ringraziano.

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  2. Ieri sera ho accompagnato il capo da un tizio che non aveva pagato le ultime tre rate di un paio di scarpe da roccia da duecento euri. Ridevate quando i negozi dei centri commerciali hanno cominciato a proporre i finanziamenti per l'acquisto di sci o bici da corsa. Anche il tizio che chiameremo Tizio rideva, probabilmente. Ieri, al crepuscolo, non era tanto allegro. Il capo è costruito come uno di quei tizi che piacciono tanto a Frank Miller, ma che di solito finiscono sulla sedia elettrica in un giocattolo di Mc Farlane. Tizio non aveva o soldi e nemmeno le scarpe. Sospeso con la testa sopra il sanitario dove di solito se ne vanno parti di noi a cui rinunciamo con sollievo, ha ammesso che le aveva impegnate per comperare dei manga. Il mio capo non è un intellettuale. Non legge nemmeno il testo delle contravvenzioni prima di minacciare il vigile. Io non ho fatto le scuole alte, come direbbe Peppe Ferrandino, ma il riformatorio dove ho passato anni dello stesso materiale che scende per il citato sanitario mi ha dato la possibilità di leggere Ferrandino ( comics e romanzi ) ed Eisner ( che ho sempre trovato meno calato nel reale dell'autore di Pericle il Nero, ma interessante a modo suo ). So cosa è un manga e mi sono detto che se Tizio era stato tanto matto da rischiare una frattura composta per comperare dei fumetti giappo, meritava un'altra chance. Ho sparato nella schiena al mio capo e Tizio mi ha dato una mano a seppellirlo in cantina sotto un mobile ripieno di lavori di Go Nagai. Non mi chiamo Nagai e tizio si chiama Tizio, ma abbiamo seguito il consiglio ''Go'' e ci siamo persi nella notte, ognuno perso dentro i fatti suoi come dice il signor Rossi, novello cartoonist tra l'altro. Io correvo veloce siccome un gazzello, Tizio era rallentato da uno zaino ripieno di volumi oversize di Alita. Contento lui...

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  3. io dai manga ne sono uscito ferito, se non nel cuore sicuramente nel portafoglio.
    Quando una mattina guardi la tua lunga collezione di "bleach", di "naruto" e ti rendi conto che ti fanno cacare è un brutto colpo, soprattuto quando fai due conti sul prezzo di copertina, e ancora di più quando ti ricordi che non ti è mai fregato nulla di averli prima edizione e ora non li puoi manco rivendere a qualche sfigato facoltoso.
    Naruto continuo a comprarlo perchè sono stupido e passo molto tempo in bagno, bleach no perchè non sono cosi stupido e non passo cosi tanto tempo in bagno.
    Ci sarebbe da fare uno studio serio su come l'autore di bleach (come molti altri) riesce a tirare avanti per anni una serie scrivendo una sola trama lunga 6 numeri che ripete innumerevoli volte sempre identica a se stessa, qualcosa sull'analisi storica di vico e la ripetizione dei simboli in semiotica (magari ce lo fa crepascolo).
    Invece ho completato con piacere "otoko juku" di miyashita e seguo hunterxhunter di yoshihiro togashi, che mi da soddisfazioni. Nulla di impegnativo dall'oriente, ma come dicevo parlo da uomo ferito.

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