La mia mancanza di perizia nel nuoto mi fa preferire lo stile a rana. Non è solo un problema muscolare. Principalmente di ritmo respiratorio. Hai presente? Ti alzi sopra all’acqua, un bel respiro, e giù. Buttare fuori e di nuovo su. C’è un istante nel quale, ovvio, non stai né salendo né scendendo. È il momento che amo di questo nuotare pigro, un attimo di pura distensione.
Questo ritmo binario, su la testa, giù la testa, simmetrico, equilibrato, è lo stesso che ricerco quando nuoto in un nuovo fumetto. Un equilibrio sempre in movimento tra noto e ignoto, tra ragionamento e pura sensazione, tra analisi e apprezzamento acritico. Ed è in quell’istante statico, già proiettato verso l’analisi, abbandonata la passione, e nel suo speculare, non analisi e non (già) passione, che riesco a vedere tra le pagine, tra le linee e i colori, e rilassarmi, nel pieno godimento dell’immersione.
Harry
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