(c) manuele fior
... e quindi?
Io ti ho raccontato di Cinquemila chilometri al secondo di Manuele Fior. Penso che sia il miglior fumetto europeo che è uscito lo scorso anno. La vittoria al festival francese è l'ennesima conferma (e non sarà l'ultima), un punto di partenza, un punto di non ritorno. Ma quale visibilità e credibilità ha questa premiazione per l'Italia?
Potrebbe essere interessante misurare il riscontro di tale vittoria in Francia tra qualche mese, e confrontarlo con le conseguenze della vittoria autunnale a Lucca Comics in Italia.
Perché Fior aveva vinto già anche a Lucca. Non lo ricordi, vero?
Ma i premi di Lucca contano? Pesano? Hanno consistenza, per il mondo culturale italiano? Esiste un mondo culturale italiano? Nel buco di culo dell'irresponsabilità delle istituzioni che attanaglia l'Italia in questi anni, è certo che un aiuto, una valorizzazione dal mondo istituzionale è impossibile. E allora, i premi, oltre a una scritta sulla fascetta, come già detto, che vita hanno? A volte mi sembra che le premiazioni della maggior parte dei festival (fiere, convention, ...) italiani siano un vuoto e stanco rito, dovuto ma inconsistente.
Insomma, chi vince in Italia cosa vince?
Chi vince in Francia cosa vince?
Qual è oggi la specificità dei premi per il fumetto?
Si potrebbe ripensarli e mettere nuove risorse, energie, progettualità e sinergie?
Harry
magari avere un curatore della manifestazione, un'artista che abbia voglia e sappia coinvolgere i propri colleghi.
RispondiEliminaL'Italia è in stato terminale, culturalmente parlando (e non solo, ma vabbè).Nessuno investe sulla pubblicità e sulla diffusione, nemmeno grandi aziende come Panini o Planeta. Nessuno è lungimirante, tutti pensano solo al guadagno immediato, con punte di comicità. Le piccole case editrici non fanno il minimo sindacale di pubblicità, del resto basterebbe scrivere un comunicato stampa e diffonderlo. Il 70% delle uscite dell'anno è concentrato a Lucca. Nessuno legge, e anche i lettori di fumetti, appena si esce dal loro "campo di competenza" (che nel 90% dei casi è rappresentato da supereroi/manga), sono ignoranti a livelli paurosi. In un contesto del genere, coem si può sperare che i premi smuovano qualcosa? I partecipanti al carrozzone lucchese nemmeno lo sanno, che esistono i gran guinigi...
RispondiEliminacon tutta franchezza, evito la risposta lunga e sintetizzo per temi: la cultura, il contesto, gli operatori, perfino il fandom e poi i finanziamenti, lo sciovinismo, la tradizione...
RispondiEliminae non dimentichiamo il premio alla ristampa di "Bab-el-Mandeb" (1989) di Micheluzzi!
chi vince in Italia cosa vince?
RispondiEliminabella domanda.
Se le nostre fiere non puntano di più sul fumetto come cultura; se gli autori non fanno sentire la loro voce con editori e distributori, se i nostri giornalisti e "critici" non riescono a far emergere le loro idee oltre i blog, qualche fanzine e qualche incontro...
Anche questa vittoria sarà servita a poco.
Spero che sia un incentivo per l'autore e per altri autori italiani bravi a esprimersi con le loro opere senza paura e senza condizionamenti, senza la fissa che avendo venduto poco in Italia il proprio libro a fumetti non sia valido o interessante.
mario di fumettomania.net
Perché Fior ha una pagina wikipedia in francese e non una in italiano?
RispondiEliminaok, si tratta di una piccola cosa, forse banale, ma il concetto resta.
in francia qualcuno si è preso la briga di compilarla, in italia no.
Luca
Effettivamente per Lucca non è successo un granchè. Premio in Francia e subito intervista al TG2. Qualcosa non funziona.
RispondiEliminaApprofitto per linkare il calendario illustrato da Manule Fior per i 150 dell'unità di Italia.
http://www.moltimedia.it/?p=2183
Siccome sono ignorante, il libro non l'avevo letto.
RispondiEliminaPerò sono curioso, e volevo leggerlo.
Fatto sta che ho fatto un paio di giri dai miei spaccia-fumetti e non c'era.
Dico...
Era così complicato fare un nuovo lancio del volume dopo aver ricevuto il premio?
il premio di lucca o il premio di angouleme?
RispondiEliminaquesto è un punto, credo.
h.
a 'sto punto direi entrambi!
RispondiElimina:-)