Non ho amato molto l’uso della colorazione digitale e di photoshop in
Alice in Sunderland, per quanto motivati da una ricerca e una necessità compositiva inedita e affascinante.
In Grandville Talbot gioca senza strafare, con un gusto tutto orientato alla resa dello scenario steampunk. Solo questo rende Grandville imperdibile.
Harry
(c) bryan talbot
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